Interviste
Sara Verteramo a 360 gradi: dalle prove multiple, la laurea, ai titoli nel peso
La pesista cussina Sara Verteramo ci racconta la sua vita da atleta a 360 gradi. L’inizio con le prove multiple, il sogno della velocità, la laurea e lo studio fino al giuramento in nazionale italiana.
La ventitreenne Sara Verteramo, lanciatrice del peso piemontese dalla miglior misura di 16,33 m, gareggia per il Battaglio Cus Torino ed è allenata dall’ex discobolo poliziotto da 60,00 m, Domenico Polato. Nasce come atleta delle prove multiple, infatti vanta un record personale di 5,06 m nel salto in lungo, di 8,37 nei 60 metri e nel lancio del disco ha un record di 50.54 m. È laureata triennale in scienze delle attività motorie e sportive, attualmente frequenta il primo anno del corso di laurea magistrale per perfezionare le sue competenze in ambito sportivo.
Abbiamo avuto modo di conoscerla meglio grazie all’ intervistarla che ci ha concesso.

Come prima domanda, per rompere un po’ il ghiaccio, le abbiamo chiesto come avesse iniziato a praticare atletica “Ho iniziato a fare atletica all’età di quattro anni e mezzo, perché andavo a correre con mio papà nel weekend o durante la settimana quando non andavo a fare nuoto, ho detto ai miei genitori che mi piaceva correre e allora loro mi hanno iscritta.” e da qui è iniziata la sua avventura. “Mi sarebbe piaciuto continuare con le prove multiple ma avrei anche voluto fare velocità e ostacoli”.
Chi era il tuo il tuo idolo da cui prendevi ispirazione e chi è adesso? “Credo che nel corso del tempo gli idoli cambino in base a quello a cui aspiri anche tu… Da piccola era Usain Bolt. Ora è Sarah Mitton pesista canadese”.
Quale sport avresti praticato se son avessi fatto atletica? “Se non avessi fatto atletica non saprei con certezza quale sport sarei andata a fare, sicuramente il fatto di averlo iniziata da piccola mi ha sempre fatto avere bene o male le idee chiare, due sport che però mi piacciono particolarmente sono la pallavolo e il calcio, sono una grande tifosa del Torino”.
Cosa ti piace fare nel tempo libero? “Nel tempo libero mi piace stare in compagnia di amici e famiglia, andare a fare delle passeggiate o semplicemente rilassarmi leggendo un libro o guardando serie tv”.
Quando eri piccola cosa sognavi di diventare? “Dal punto di vista sportivo da piccola speravo di diventare la campionessa del mondo nella velocità”.
Cosa diresti alla te quindicenne se potessi parlarle? “Alla me di 15 anni penso le direi di non mollare mai, che delle deviazioni o degli intoppi durante il percorso fanno parte del processo e succedono per un motivo. Le direi sicuramente di fidarmi di più dei miei mezzi, di chiedere aiuto e non cercare di fare tutto da sola”.
Hai un rituale pre-gara?“Il mio pre-gara inizia la mattina della gara, sempre stessa colazione, se è possibile; dopo mi preparo lo zaino per la gara e mentre ascolto la musica gioco a carte con i miei genitori o con il mio allenatore, che mi sprona sempre a dare il meglio. Cerco anche di vestirmi allo stesso modo. Prendo regolarmente il caffè prima del riscaldamento, sempre uguale, ascoltando le stesse canzoni”.
Hai mai avuto dei momenti in cui hai pensato di mollare? “Ci sono stati tanti momenti in cui l’ho pensato e coincidono con il periodo in cui ho avuto degli infortuni. Quando sono ravvicinati ti viene un po’ l’idea di mollare ma se ti circondi di persone che credono in te questi momenti passano più in fretta”.
Come fai a conciliare studio, svago e sport? “Il conciliare lo studio e lo sport è sempre stato sia dalle superiori molto difficile. All’università hai la possibilità di avere delle agevolazioni soprattutto sulla frequenza, che in molte università è obbligatoria; hai la possibilità di avere un sostegno maggiore da parte dei professori, che in caso di necessità possono aiutarti attraverso delle riunioni per spiegarti ciò che non ti è chiaro non avendo partecipato alle lezioni. In questo modo diventa tutto un po’ più facile. Lo svago è il meno difficile da inserire in mezzo a queste cose… Come detto prima con le giuste persone attorno che comprendono i tuoi sforzi, le tue difficoltà e i tuoi sogni, tutto diventa più facile anche il conciliare le uscite varie” .
Per chiudere in bellezza le abbiamo chiesto quelle fosse stato il momento più bello che ha vissuto grazie all’atletica “Un solo momento non c’è… Ne ho tanti che vanno dal primo titolo italiano vinto in assoluto da primo anno allieva, alla prima convocazione ad un raduno della nazionale, alla primissima convocazione per una gara internazionale, quindi vestire la maglia azzurra per arrivare al più recente che è stato fare il giuramento come atleta azzurra”.
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