Riapertura del pistino indoor del Nebiolo: niente da fare 

Durante l’intervista che potete visionare sul nostro profiloInstagram, l’assessore allo Sport del comune di TorinoMimmo Carretta aveva rassicurato tutti che il pistino indoordel Nebiolo da 80 metri sarebbe stato riaperto. Si tratta ormaidi una falsa speranza e in questo articolo vi spieghiamo perché. 

In primo luogo, l’attuale RSPP (Responsabile della Sicurezza, Protezione e Prevenzione) del Nebiolo si è dimostrato particolarmente intransigente nei confronti dei protocolli e dei fascicoli dell’impianto: ha effettivamente fatto notare che uno di questi detta che la capienza massima del pistino indoor è di venti persone. 

Dunque, qualora entrasse anche solo una persona in più rispetto al consentito (come accadeva spesso in passato), ci sarebbe un problema di sicurezza.

Un’altra questione che rende impossibile la riapertura dell’impianto è quella dei costi: l’ipotetico prezzo per potersi allenare al caldo sarebbe di 36€ all’ora. Dato che generalmente un allenamento ha la durata di due ore, si raggiungerebbe la cifra di 72€ e, dividendola per le venti persone, si arriverebbe alla conclusione che ognuno dovrebbe pagare circa 3,60€ per ogni allenamento il che, a lungo termine, rappresenterebbe una spesa non indifferente. 

Infine, è necessaria la presenza di un responsabile comunale (quindi né un allenatore societario né un dirigente Fidal) che sorvegli a tempo pieno l’impianto per assicurarsi che quanto scritto nei protocolli venga rispettato. 

Il presidente di Fidal Torino Salvatore Piras ha espresso formalmente la manifestazione di interesse per l’accesso al pistino indoor e l’ha trasmessa alle società torinesi, ma gli alti costi e i problemi logistici sopraelencati rendono impossibile la riapertura.

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