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Lavori Nebiolo: che pista verrà realizzata? 

Finalmente iniziati i lavori di rifacimento della pista del Nebiolo: che tipo di materiale verrà però utilizzato? Approfondiamo la pratica del retopping e analizziamo i suoi aspetti positivi e negativi

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Con l’avvento della primavera e la stabilizzazione delle temperature sopra i 15 gradi, sono finalmente iniziati i lavori di rifacimento del manto sintetico della pista dello Stadio Primo Nebiolo. Ad aprile dell’anno scorso, l’assessorato allo sport del Comune di Torino ci aveva fornito l’intero progetto esecutivo, i disegni e il cronoprogramma della manutenzione straordinaria dell’impianto, nell’ambito del PNRR (Piano Nazionale Ripresa Resilienza) missione 5, componente 2. Fra i vari file, spicca la tavola dedicata alla pista di atletica, che in un disegno descrive precisamente che tipo di manto sintetico verrà realizzato.

L’immagine chiaramente non in scala, oltre a rappresentare la stratificazione della pista, include anche i lavori concernanti il campo in erba. È però delle aree evidenziate in arancione che parleremo in questo articolo.

Retopping R01. Questo è il nome della tecnica prevista dalle norme impianti della FIDAL e della World Athletics che sarà protagonista del futuro delle otto corsie del Nebiolo. In molti speravano in un rifacimento totale in Sportflex, uno dei materiali più prestanti per pavimentazioni di atletica, ma per via del comunque buono stato complessivo della pista, gli architetti hanno optato per una soluzione più economica e meno ambientalmente impattante.

Retopping: in cosa consiste?

Al momento della costruzione di una nuova pista di atletica si hanno due scelte: realizzare il manto in Sportflex, ovvero “stuoie” dalla larghezza di 2 corsie che vengono posate su una base di cemento, il cui brevetto appartiene al gioiello piemontese nonché leader nelle pavimentazioni sportive, la MONDO di Gallo d’Alba (CN), o il classico tartan, poliuretano colato su più strati. Lo Sportflex, come abbiamo già spiegato in precedenti articoli, era stato usato alle Olimpiadi di Pechino del 2008 ed è anche il materiale scelto nel medesimo anno come manto per il Nebiolo. Infatti, trattandosi di un materiale di alta qualità, la pista dello stadio ancora oggi dopo 15 anni versa in condizioni molto buone, fatta eccezione per qualche buco sulle corsie. Per questo gli architetti hanno optato per il retopping di tipo R01, che consiste nella pulizia e fresatura della pavimentazione preesistente e in seguito nella colatura di poliuretano e granulato in gomma. Ciò permette una riduzione dei costi e dei tempi di lavoro e un minor impatto sull’ambiente. I principali fattori negativi riguardano le prestazioni e la manutenzione: le piste della MONDO vengono puntualmente scelte dalla World Athletics e dal Comitato Olimpico Internazionale per i maggiori campionati, grazie alle loro caratteristiche che le rendono le migliori sul mercato. Il retopping in tartan necessita anche di una manutenzione periodica ogni 1 o 2 anni: il granulato in gomma inizierà infatti a staccarsi, talvolta rimanendo incollato anche alle scarpe chiodate.

D’altro canto però, lavori simili sono stati eseguiti anche alla pista di Alessandria, considerata ora una delle più “veloci” in Piemonte.

Atleta, content creator e studente (nel tempo libero). Anche co-fondatore della Gazzetta del Nebiolo.

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