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Interviste

Star dell’atletica mondiale giovanile: conosciamo Alessia Succo

Ormai uno dei nomi più noti dell’atletica mondiale, la piemontese Alessia Succo, detentrice del WR sui 60hs indoor, ci racconta le sue abitudini in gara e la sua capacità di gestire la pressione e la “fama” da così giovane

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Ormai uno dei nomi più conosciuti nell’atletica giovanile in Italia è Alessia Succo, l’allieva dell’Atletica Settimese, classe 2009, allenata dal tecnico Pierluigi Crisai.  

A soli sedici anni detiene la miglior prestazione mondiale U18 nei 60hs indoor, conseguita durante i campionati italiani di categoria ad Ancona, il record italiano cadette negli 80hs e il record italiano U18 sui 100hs. Come vive questa “fama” già da giovane? Quali sono le sue abitudini in gara? In questo articolo andiamo a conoscerla per rispondere a queste domande.

Finale da record del mondo dei 60hs agli Italiani di Ancona (Ph. Grana/FIDAL)

A che età e come hai iniziato a fare atletica?  
Ho iniziato a fare atletica a sei anni, dopo aver provato altri sport che non mi avevano entusiasmata, ed è stata mia mamma, che da giovane praticava questo sport, a portarmi a provare. Da quel giorno è cominciato tutto. 

Se non avessi fatto atletica, che sport ti sarebbe piaciuto praticare?  
Se non avessi fatto atletica penso che avrei fatto tennis perché lo praticava mio papà per hobby e perché spesso lo guardiamo insieme.  

Inizialmente, che disciplina ti piaceva di più?  
All’inizio non avevo una disciplina preferita dato che facevo dalle prove multiple ai cross. Quando da ragazza ho iniziato a fare più gare in pista mi sono subito appassionata alla velocità e agli ostacoli. 

Qual è la tua tipologia di allenamento preferito e quella che invece ti piace meno? 
La mia tipologia di allenamento preferita sono sicuramente le sedute di ostacoli, quindi mobilità ed esercizi, e, a volte, anche le corse più lunghe (lattato). Quelli che mi piacciono di meno invece paradossalmente sono la palestra e la corsa corta, come i 60m.  

Chi è l’atleta da cui prendi ispirazione e che stimi di più?  
Mi piace molto Sydney McLaughlin perché è un’atleta molto versatile e perché apprezzo il modo in cui affronta ogni gara, sia per la “grinta” che ci mette sia per come corre, perché trovo la sua corsa molto elegante e leggera. 

Come concili studio, svago e sport? E cosa ti piace fare nel tempo libero? 
Per quanto riguarda lo studio, frequento il liceo scientifico Einstein e, prima e dopo allenamento, mi metto sempre sui libri.  

Per fortuna i miei professori e i miei compagni sono molto comprensivi e mi fanno anche spesso i complimenti; a me fa molto piacere perché è sempre bello avere qualcuno che segue e apprezza quello che fai, soprattutto se sono persone con cui condividi molto tempo ogni giorno.  

Nel tempo libero e nel weekend, invece, ascolto la musica ed esco con i miei amici, quindi l’allenamento non mi impedisce di fare altre attività.  

Momento più emozionante?  
Il momento più emozionante è stato quando ho fatto il record mondiale ad Ancona, non lo scorderò mai perché è arrivato un risultato enorme che neanche mi aspettavo e per me è stato bellissimo. 

Hai un rituale pre-gara?  
No, nessun rituale, entro in pista e mi concentro solo sulla gara, tendo a pensare poco al resto. 

C’è stato un periodo in cui hai pensato di mollare?  
Per fortuna durante il mio percorso non è mai successo, perché da quando faccio atletica mi sono sempre trovata bene e non ho mai avuto ripensamenti. Spero che non mi capiti più avanti. 

Quanto è importante per te il supporto della tua famiglia?  
È molto importante perché i familiari dovrebbero essere i primi a spronarti a fare sempre meglio ed è anche grazie a loro se sono arrivata a questi livelli. 

Come gestisci la pressione delle aspettative, sia tue che degli altri?  
Abbastanza bene perché in realtà tendo a non pensare alle aspettative degli altri ma a fare risultati per soddisfare le mie, senza farmi influenzare da nessuno. 

Come ti vedi tra 10 anni?  
Tra 10 anni spero di vedermi in qualche gruppo sportivo, con delle medaglie di gare importanti e anche con qualche altro record.  

C’è un consiglio che daresti ad altri giovani che sognano di eccellere nell’atletica?  
Un consiglio è quello di non arrendersi mai al primo ostacolo ma di rialzarsi sempre e di lottare per arrivare a risultati che compenseranno la forza di volontà. 

Alessia non finisce mai di stupirci, infatti, pochi giorni dopo l’intervista, nella fase regionale dei CDS di categoria ad Alessandria, ha migliorato la prestazione italiana nei 100 hs allieve con il tempo di 13,23 e –1,6 di vento contro, limite poi abbassato il weekend successivo al prestigioso incontro internazionale per rappresentative allievi, il Brixia Next Gen, a 13.13 con vento regolare.

Auguriamo buona fortuna e una lunga carriera ricca di soddisfazioni ad una piccola, ma allo stesso tempo grande atleta. 

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