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100 anni del grandissimo Presidente Nebiolo
100 anni fa, 14 luglio 1923 nasceva Primo Nebiolo, il più grande dirigente sportivo di sempre

Il 14 luglio 1923 Primo Nebiolo nasce a Torino (per poi morire il 7 novembre 1999 a Roma). Inizia a praticare l’atletica leggera al liceo classico Cavour, specializzandosi nelle discipline veloci e nel salto in lungo, per poi diventare un uomo sicuramente influente e importante per l’atletica italiana e mondiale per quarant’anni. È ricordato come un dirigente sportivo che introduce una moltitudine di idee innovative e contribuisce a rendere l’atletica uno sport di “spettacolo” e di enorme successo. Nebiolo trasforma quindi l’atletica, portandola a livelli finanziari e televisivi mai visti prima. Crea poi numerosi e importanti eventi sportivi, quali i Mondiali all’aperto (rendendoli degni di una vera e propria Olimpiade di specialità) e indoor, la Coppa del Mondo (in occasione della quale si spinge per far inserire una nona corsia allo stadio olimpico di Roma) e la Coppa del Mondo di maratona. Scommette poi sulla maratona di Venezia, nonostante un dubbio iniziale.
Nebiolo si impegna affinché l’atletica non sia mai dimenticata e lavora per allargare la stagione indoor, promuovere premiazioni speciali e feste e per garantire uno spazio adeguato per l’atletica nei media dell’epoca. Primo Nebiolo ha una carriera dirigenziale eccezionale, e ricopre ruoli importanti nell’atletica leggera italiana e internazionale, nonché nel CONI e nel CIO. Fonda inoltre le Universiadi, competizione dedicata agli studenti che frequentano l’Università, per poi diventare presidente della Fisu nel 1961.
Possiamo quindi dire che Nebiolo combatte per l’atletica difendendola come uno sport spettacolare sfidando il predominio del calcio (che purtroppo ancora oggi sovrasta molti sport tra cui l’atletica leggera) e cercando di attrarre sponsor e un pubblico sempre maggiore. Nonostante alcune critiche ed errori fatti nel corso degli anni, Primo Nebiolo promuove la partecipazione ai Campionati di paesi al di fuori dell’ONU e del CIO e organizza eventi in luoghi “insoliti” come il Sud Africa post-apartheid e Sarajevo.
Il ricordo di Primo Nebiolo è ancora vivo attraverso lo stadio che porta il suo nome a Torino e altre iniziative. La sua influenza sull’atletica è duratura e la sua passione per lo sport rimane un elemento centrale della sua eredità odierna. Si spera quindi che questo meraviglioso sport che ha tanto da dare possa ricevere altrettanto dalla gente.
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